Lei è bisbetica, cattiva e montata,
ha gli occhi rossi da indemoniata,
parla ridendo dell’altra gente,
ride di tutti e non gliene frega niente!
Il caso la fece regina di un regno,
grande, maestoso, dove senza ritegno
governava scorbutica ed incattivita,
tiranna feroce e assai inviperita!
Cucinava la gente oppure la picchiava,
delle volte per noia se la mangiava!
Soprattutto se giovani e vigorosi,
non voleva rivali nei salotti sontuosi.
Sapete che non bado giammai all’apparenza,
non riuscivo a capire cotanta violenza!
Mangiava giovani, ragazzi e ragazze,
della sua portata non c’erano altre pazze!
Solo si circondava di gente indifesa
che non poteva superarla nella contesa,
gente asservita e sorridente,
gente capace di contraddirla su niente!
La presi di mira e volli incalzarla:
“tu di tiranneggiare devi piantarla!
Se non lo farai, riaprirò nel tuo cuore
la ferita che ricorda una vita senza amore”
Gridò disperata e con gli occhi infuocati:
“Non parlar mai d'amore a noi indemoniati,
perché sciolto l’incantesimo subito torniamo
l’essenza di niente dal quale veniamo”.
E mentre proferiva le parole confuse,
si sciolse e di essa poco rimase:
un fiore seccato senza essenza di vita,
vissuto nella rabbia e passato a miglior vita.
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