lunedì 23 gennaio 2012

LA BALLATA DELLE ANIME PERSE

LA BALLATA DELLE ANIME PERSE
Vagavo senza meta
nella vallata delle anime perse,
scivolando con lentezza,
tra le infelici solamente,
che per un motivo o per un altro,
ebbero vita e non morte silente.

Nella vallata ho incontrato un malato,
solo finzione era la sua malattia,
sprecò tutta la vita per niente,
tutta per piangere addosso alla gente
di finti malanni, di probabile morte,
per raccontar con far compiaciuto
che lui ce l’ha fatta,
che lui è un sopravvissuto.

Ho poi incontrato una lesbica piangente,
la sua famiglia la voleva curare
perché non sapeva proprio accettare
che solo le donne amasse veramente.
Rinnegò la sua vita per amor di sua madre
che morì contenta senza nemmeno sospettare
che la figlia, a sua differenza, respirava ancora
ma che l'anima dentro era morta
nel pianto di una notte, nel giro di qualche ora.
E se ne vagava con gl'occhi scavati,
nella vallata dei debosciati,
dove solo vaga chi vive ma è morto
chi come Lui la fortuna non l'ha avuta
d'esser risorto.

Vidi poi un'altra anima in pena,
donna zitella senza una vena.
Tutte tagliate senza mai morire
Nemmeno Gesù Cristo voleva starla a sentire.
Nelle vallata solo anime irrequiete
vagano tutti quelli senza più mete,
quelli graziati dalla morte per burla
ma puniti dalla vita che di loro non volle saper più nulla.

Nella vallata degli sconsolati,
vivono uomini indemoniati,
quelli che dentro avevan veleno
che non seppero diriger verso il sereno.
Quelli che non usarono la rabbia per lottare
Non seppero costruire dalla loro passione
con parsimonia non seppero odiare,
e dunque dall’odio crear ragione.

Vagano tutti mezzi dormienti,
vagano senza esser addormentati,
pieno è di sguardi sconsolati
che sognan la morte più che la vita
ma la loro vita finita non è:
vagano scialbi e non sanno perché.

Ho incontrato nella valle pure un matto,
rideva da solo e diceva:
"sono folle come tutti loro!"
Era vivo nella carne ma morto di dentro,
piangeva di gioia e di sgomento.
"Perché la vita merita ardore
ed io non ho motivi per rider di cuore!"
Il mio cuore è morto in un terremoto,
cuore sepolto sotto un fiore di loto
fiore che copre mia figlia, la casa,
la moglie mia, mio il cane pastore.
Vita perduta, in un solo rumore,
volata via.

Ed io sono qui, pure io, nella valle
sono uno di loro o gli volto le spalle?
Non riesco ad ignorarli,
a non sentir il loro sfogo,
a non voler aiutarli…
… a compiangerli,
a non rider con loro.
Inutile è la mia presenza
ma non me ne posso andare,
conosco la loro sofferenza
e li vorrei salvare.
Perché anche io non sono certo
di esser vivo oppure morto.
Non so ancora che vita campare,
potrei anch'io nella vallata vagare
o risorgere dalla morte apparente
per poterla raccontare.






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